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Lui & Lei

Gabriel e Willow 3


di LadyAA
03.11.2024    |    171    |    1 8.7
"L’aveva fatta urlare, sperando che Willow, nella sua stanza, sentisse quanto la madre stesse godendo con il suo cazzo piantato a fondo nel culo..."
Erano ormai settimane che si scopava Willow tutte le volte che ne aveva l’occasione, ma ancora non era riuscito a metterla incinta. Quando la settimana prima, gli aveva detto che le era arrivato il ciclo non si era fermato nemmeno di fronte al sangue, anzi lo aveva eccitato come non mai. L’aveva presa sotto la doccia sfondandole il culo con foga e lei aveva mugolato di piacere ad ogni spinta.
"Appena ovulerai di nuovo, ti riempirò di sborra finché non sarai gravida, puttanella" le aveva ringhiato nell'orecchio mentre la sbatteva contro il box della doccia.
"Mmm sì," aveva sussurrato lei con voce roca. "Riempimi."
Quelle parole lo avevano spinto oltre il limite. Con un grugnito animale le aveva riempito il buco di sborra calda. Erano rimasti abbracciati, ansimanti e sudati, i loro corpi ancora uniti.
"La prossima volta," aveva mormorato lui, "ti metterò incinta per davvero."
Erano passati una decina di giorni e aveva ripreso a scoparle la figa anche due volte al giorno, non ne aveva mai abbastanza di lei. Voleva vederla col pancione, voleva riempirla del suo seme fino a farla traboccare. Ogni sera, appena tornato dal lavoro, la spingeva contro il muro baciandola con foga. Le sue mani esperte scivolavano dentro le mutandine, accarezzandole la figa già bagnata.
Avevano inoltre sviluppato una routine mattutina piccante. Ogni mattina l’accompagnava a scuola, fermandosi nell’ampio parcheggio fino all’orario di entrata. Ignorando le vetture e gli studenti che passavano a pochi metri da loro, facevano sesso senza alcun freno inibitorio. Spesso Willow non vedeva l'ora di chinarsi davanti a lui e prenderglielo in bocca, sentendolo gemere di piacere. Gabriel le accarezzava dolcemente i capelli mentre lei lo succhiava con passione. Quando finalmente raggiungeva l'orgasmo, Willow ingoiava avidamente ogni goccia, assaporandone il gusto salato. Il suo sapore salato la eccitava, e amava l'idea di entrare in classe con quel segreto sulle labbra. Si rialzava con un sorriso malizioso, le labbra ancora lucide. Gabriel la baciava teneramente prima di lasciarla andare in classe, eccitato al pensiero che qualcuno scoprisse il loro piccolo segreto quotidiano. A volte la penetrava rapidamente sul sedile del passeggero, facendola godere intensamente prima di mandarla a scuola con le gambe ancora tremanti. Altre volte, dopo essere saliti in macchina, Willow si sfilava lentamente le mutandine mentre lui guidava. Lei si accarezzava dolcemente, eccitandosi sempre di più. Arrivati nel parcheggio della scuola, Willow si arrampicava sul suo grembo e lui la penetrava con passione mentre lei lo cavalcava. I loro gemiti di piacere riempivano l'abitacolo. Raggiungevano rapidamente l'orgasmo prima che Willow corresse in classe, la gonna stropicciata e le guance arrossate e ogni volta lui le ripeteva che era la sua piccola troia e che non vedeva l’ora di scoparla di nuovo.

Quella mattina Willow si era svegliata piuttosto tardi e non aveva avuto nemmeno il tempo di far colazione, aveva bevuto al volo un po’ di succo ed era corsa in macchina da Gabriel. Durante tutto il percorso fino alla scuola, lui non aveva fatto altro che toccarle la figa, sfregando le dita contro la sua fessura umida e calda.
“Piccola, oggi non abbiamo davvero il tempo di scopare, mi dispiace” le disse fermando la macchina nel parcheggio.
“Ma io ti voglio dentro, adesso, non puoi farmi questo, Gabriel” disse lei sbuffando. “Mi hai fatto bagnare tutta e ora mi lasci con la voglia del tuo cazzo!”
“Ma hai visto che ore sono? Tra dieci minuti devi essere in classe.”
Willow non lo ascoltò, allungò le mani e gli afferrò il bottone dei pantaloni, lo slacciò abbassandogli la cerniera, pochi secondi dopo era già chinata a cercargli il cazzo con le labbra, eccitata all'idea di assaggiare il suo sapore prima delle lezioni. Con abilità crescente, gli accarezzò l’asta dura, leccandogli l'erezione finché non le esplose in bocca
"Mmm, piccola sei proprio una gran bocchinara," sussurrò Gabriel, accarezzandole i capelli. "Sei sempre così brava."
Willow si leccò le labbra, assaporando gli ultimi residui. "Grazie a te per la colazione," mormorò con un sorriso malizioso.
"Prego tesoro. Ora vai in classe, non fare tardi." Le diede un bacio leggero. "Ci vediamo dopo scuola per continuare..."
"Non vedo l'ora," rispose Willow con un occhiolino, prima di scendere dall'auto.
Mentre si allontanava, Gabriel la osservò con desiderio. "Questa puttanella mi farà impazzire," pensò tra sé.
La sera però, lui e Willow non ebbero modo di incontrarsi perché la moglie lo aveva reclamato per una lunga seduta di sesso. L’aveva fatta urlare, sperando che Willow, nella sua stanza, sentisse quanto la madre stesse godendo con il suo cazzo piantato a fondo nel culo.
La mattina seguente, appena la moglie uscì per recarsi al lavoro, entrò nella stanza di Willow senza nemmeno prendersi la briga di bussare, e la trovò con indosso un corta gonnellina a pieghe e un top che le lasciava scoperto l’ombelico.
Willow si voltò, offrendogli il suo fondoschiena. Gabriel le sollevò la gonna e le strappò via le mutandine. La penetrò con un colpo secco, strappandole un grido di piacere misto a dolore.
“Dio santo, sei così fottutamente porca.” le disse affondandole nel culo.
“Mmm, il tuo cazzo è così duro, fammi sentire quanto mi desideri...”
Allora spinse più forte, grugnendo. "Ti scoperò finché non potrai più camminare, puttanella."
"Più forte!" urlò Willow. "Sbattimi come una cagna in calore!"
"Sei insaziabile," rise, accarezzandole dolcemente i capelli e mordendole il collo. "Ma mi piaci così, piccola."
“Oh Gabriel, sei così bravo," sussurrò Willow tra i gemiti di piacere. "Non smettere..."
"Sei la mia ragazza preferita," rispose lui con voce roca, stringendole i fianchi. "Mi fai impazzire." Poi le accarezzò dolcemente il ventre piatto, immaginando quanto avrebbe goduto nel vederlo gonfiarsi.
“Oggi pomeriggio ti devi vedere con quel coglione del tuo ragazzo?” le chiese senza smettere di incularla con profonde spinte.
Willow annuì, incapace di rispondere coerentemente, concentrata sul piacere che quel grosso cazzo le stava facendo provare.
“Verrete qui a casa? Tua madre torna domani.”
Willow annuì ancora, spingendo il culo all’indietro in modo da prenderlo più in profondità.
I loro corpi sudati si muovevano all'unisono in un ritmo frenetico. Lui sentiva di essere vicino al culmine.
“Sai cosa devi fare, vero troietta? Fatti scopare quanto vuoi da quello stronzetto, ma non farti venire nella figa.”
“Sì, lo so, ma ora riempimi il culo che non ce la faccio più. Voglio sentire il tuo cazzo esplodere dentro di me.”
Bastò ancora qualche spinta affinchè lui le innondasse il buco di sborra calda.
Willow adorava la sensazione della sborra di Gabriel che le colava lungo le cosce mentre entrava in classe. Il loro segreto piccante la eccitava tremendamente. Durante le lezioni, non riusciva a concentrarsi pensando a quanto non vedeva l'ora che arrivasse il giorno dopo per un'altra scopata mattutina. A volte, ripensando alle mani esperte di Gabriel sul suo corpo, si toccava di nascosto sotto il banco, per questo indossava la gonna quasi ogni giorno. Dopo scuola, correva fuori sperando di trovarlo ad aspettarla per un altro giro.
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